Secondo l'economista Veblen, nel consumo esiste anche una componente ostentativa che induce alcuni appartenenti delle classi abbienti a domandare maggiormente un bene al crescere del suo prezzo. Acquistare un bene di lusso (c.d. "status symbol") consente di distinguersi e ostentare il proprio reddito (o la capacità di spesa). SEGUE
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Secondo la "legge della domanda", la domanda di un bene è in funzione inversa del prezzo per cui, all'aumentare del prezzo, la domanda di un bene diminuisce. Questo è il comportamento abituale di un consumatore razionale. Esiste, tuttavia, un'eccezione che è rappresentata dal cosiddetto “effetto Veblen” secondo cui nel consumo esiste anche una componente ostentativa che induce alcuni appartenenti delle classi abbienti a domandare maggiormente un bene al crescere del suo prezzo. Acquistare un bene di lusso (c.d. "status symbol") consente di distinguersi e ostentare il proprio reddito (o la capacità di spesa). Ne "La Teoria della classe agiata" Thorstein Veblen (1899) sostiene: “La regola del consumo vistoso trova speciale espressione nell’abbigliamento. Per mettere in evidenza la propria posizione finanziaria esistono altri metodi ma ciò che si spende nell’abbigliamento ha sulla maggior parte degli altri metodi il vantaggio che il nostro vestiario è sempre in evidenza e indica al primo colpo d’occhio la nostra posizione finanziaria a tutti gli osservatori”.
P.S. Un'altra eccezione alla "legge della domanda" è rappresentata dall'"effetto di dimostrazione" teorizzato da James Duesenberry (vedi Curiosità). Se Veblen pone l'attenzione sul comportamento dei ceti superiori che tendono a domandare i c.d. beni ostentativi, Duesenberry pone l'attenzione sulla condotta che caratterizza i ceti meno abbienti i quali tendono ad imitare i modelli di consumo delle classi più agiate.