Il debito pubblico, inteso come insieme dei prestiti concessi dai soggetti privati allo Stato, è nato con l'avvento dello Stato parlamentare. Fino a quel momento, i prestiti venivano chiesti personalmente dai sovrani ai grandi banchieri i quali, attratti dal miraggio di un generoso rimborso, li accordavano per finanziare le spedizioni militari. SEGUE
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Il debito pubblico, inteso come insieme dei prestiti concessi dai soggetti privati allo Stato, è nato con l'avvento dello Stato parlamentare. Fino a quel momento, i prestiti venivano chiesti personalmente dai sovrani ai grandi banchieri i quali, attratti dal miraggio di un generoso rimborso, li accordavano per finanziare le spedizioni militari. L'esito positivo della guerra moltiplicava le ricchezze dei banchieri; al contrario, la sconfitta si traduceva immediatamente in bancarotta per l'intero paese. Ad esempio, la Spagna di Filippo II conobbe il primo esempio di default della storia a causa dei debiti contratti con i banchieri genovesi e con i Fugger, noti banchieri tedeschi. La nascita dello Stato parlamentare portò alla trasformazione del debito privato del sovrano in debito pubblico dello Stato. Alla fine del 1600 (esattamente, nel 1694) nacque la prima banca centrale di una nazione, la Banca di Inghilterra, che aveva il compito di emettere moneta e di accordare prestiti per finanziare il commercio e le iniziative militari. In Italia, la Banca centrale nascerà più tardi: esattamente nel 1893 nacque la Banca d'Italia.