Sono in pochi a sapere che il linguaggio calcistico, ma anche quello comune, risultano debitori delle invenzioni di Gianni Brera. "Essere alla frutta", "centrocampista", "libero", perfino l'aggettivo "intramontabile".
-ABATINO: “si potrebbe definire il proto-conio di Brera”, come scrive Andrea Maietti, studioso e cultore del linguaggio di Gianni Brera. Abatino rappresenta l'invenzione linguistica che ha dato popolarità al grande giornalista-scrittore. Il primo abatino della storia è stato Livio Berruti (campione olimpico, Roma, 1960) ma abatino per antonomasia è Gianni Rivera. Si riferisce ad un ateta delicato, lezioso nello stile, poco generoso, con scarso coraggio fisico e forza atletica.
-ATIPICO: Si riferisce generalmente ad un giocatoro estroso, tatticamente indisciplinato, che è difficile collocare in un ruolo ben definito. Spesso si tratta di un trequartista, di una mezza punta o di un “rifinitore” (altro brerismo).
-CENTROCAMPISTA: Gianni Brera coniò questo termine negli altri '50. All'inizio veniva scritto con un trattino a cui rinunciò dal 1960 in poi. Si tratta del giocatore che occupa la zona centrale del campo, sia con compiti di costruzione che di interdizione.
-CURSORE: Dal latino “cursor”. Cursore è un giocatore che fa della corsa la sua maggiore virtù. Grandi cursori del calcio sono stati Oriali, Benetti, Furino, Tardelli per cui da questi esempi è facile arguire che si tratta di gregari del centrocampo che hanno compiti di sostegno, copertura e propulsione.
-EUCLIDEO: invenzione semantica immaginifica, sinonimo di “geometrico”. Avere senso euclideo significa per un centrocampista avere senso delle geometrie, dell'ordine tattico e della manovra fluida. Giocatori “euclidei” sono stati Capello, Di Bartolomei, De Sisti e, oggi, Pirlo.
-FORCING: Termine mutuato dal gergo pugilistico americano, indica una prolungata azione d'attacco che punta a rinchiudere l'avversario nella sua metà campo senza concedergli spazio e respiro.
-GOLEADOR: Dall'inglese “goal” e dallo spagnolo “matador” nasce questo termine che ha avuto grande fortuna. Come sinonimo di goleador, Brera inventa anche “fromboliere”, da frombola, che significa fionda. Dal gergo brasiliano, Brera inventa anche “goleada” che significa gragnuola di gol.
-INCORNARE: Colpire di testa in modo perentorio, come fa il toro che aggredisce il torero con le corna.
-LIBERO: Difensore libero da compiti di marcatura. Di questo termine Brera era orgoglioso perchè viene ormai usato in tutto il mondo. L'espressione originaria era “libero da incombenze di marcature” che poi Brera ha abbreviato usando il solo termine “libero”.
-MELINA: Manovra prolungata di posseso palla volta a sottrarre l'iniziativa all'avversario ma anche a perdere tempo.
-DISIMPEGNARE: Liberarsi della palla passandola ad un compagno meglio posizionato.
-PALLA-GOL: Chiara occasione da rete, palla nitida da “insaccare” (altro brerismo)
-PRETATTICA: Dissimulare le proprie intenzioni mediante dichiarazioni fallaci e ingannevoli alla stampa con cui si intende ingannare l'avversario. Fare pretattica significa comunicare ai giornalisti elementi fuorvianti che creano incertezza sulle reali intenzioni dell'allenatore.
-RAID: Brera si diverte a mutuare dal linguaggio bellico il termine raid come sinonimo di “incursione”.
-RIFINITURA (e RIFINITORE): si tratta della zona cruciale del campo, la cosiddetta tre-quarti, in cui avviene l'ultimo passaggio, l'”assist” (altro brerismo). Rifinitore è il giocatore abile nell'ispirare, nell'”imbeccare” (brerismo) il compagno in zona-gol. Il rifinitore di solito è un grande “stilista” che sa servire gli attaccanti facendoli andare in gol con passaggi “invitanti”.
-ACCIACCAPESTA: situazione di gioco di grande caos e di interventi al limite del regolamento. In area di rigore avvengono grandi “acciaccapesta”, termine immaginifico con cui vengono rappresentati i pestoni, le botte, le scorrettezze fra giocatori.
-AMMOINA: mutuato dal dialetto napoletano, indica il gioco scadente dovuto all'abulia dei giocatori oppure alla reciproca paura delle squadre che, per paura di perdere, rinunciano a giocare.
-BASSAIOLO: abitante della Bassa padana.
-BRADIPSICHICO: Si tratta di un termine coniato da Brera per identificare un giocatore o un allenatore poco intuitivo nel capire la partita. Il contrario è “tachipsichico” che Brera utilizza spesso a proposito dei napoletani, da Brera ritenuti scaltri e furbi.
-CICCARE: mancare la palla in modo clamoroso com'è tipico di un giocatore “brocco” (brerismo per eccellenza). Sinonimo, “cista”, che significa ciccata, azione finita male.
-GNAGNERA: gico lento, noioso, tipico delle partite di fine campionato in cui le squadre sono logore.
-MANFRINA: azione confusa, spezzata, ma significa anche comportamento astuto e, talora, un po' codardo.
-MISIRIZZI: giocatore vivace, brioso, le cui azioni sono composte da scatti e da movenze imprevedibili.
-MUSCOLARE: giocatore poderoso sul piano fisico la cui forza atletica è superiore al “cerebro”, al cervello.
-MUTARGNONE: persona chiusa, di carattere ispido e brontolone.
-NESCI: persona sprovveduta e ignorante che merita compassione.
-PALABRATICO: dallo spagnolo palabra, parola, Brera inventa questo aggettivo come sinonimo di comportamento fatto più di parole che di fatti.
-PEDATA: sinonimo di “gioco del calcio”. Da pedata, Brera inventa “pedatore”, “pedatorio”, “pedatare”.
-PENNELLARE: giocata incantevole per precisione ed eleganza.
-PODOMACHIA: partita in cui prevale l'aspetto agonistico che degenera in scontri fisici e in risse.
-POSAGLUTEI: Termine immaginifico, identifica il tifoso abituato a credersi sportivo per il solo fatto di assistere ad un evento sportivo semplicemente stando seduto. Il popolo italiano, diceva Brera, è un popolo di posaglutei.
-PRESTIPEDATORE: giocatore di grande tecnica abile nel dribbling e nella capacità di “nascondere” la palla grazie alla sua destrezza.
-SBIROLENTO: atleta fuori forma oppure azione conclusasi infelicemente o, anche, tiro in porta o passaggio maldestro.
-SCORFANO: giocatore brutto e sgraziato sul piano morfologico ma indica anche un giocatore limitato sul piano tecnico, fisico e atletico. Brera usa sovente anche il termine “smandrippato”.
-SETTIMINO: giocatore gracile sul piano fisico, spesso di statura bassa.
-STAMINA: “Nerbo, resistenza, ginger, zenzero, pepe”, sono le parole di Brera per spiegare un termine che serve a identificare un gioco, o una squadra, che hanno forza, orgoglio fisico e grande spessore atletico.
-APALLICO: si tratta di un'invenzione arguta e geniale che identifica un giocatore pavido, senza nerbo, cioè, “senza palle”. L'opposto di apallico è “tripallico” che identifica un giocatore coraggioso e sprezzante del pericolo.
-UCCELLARE: trarre in inganno, beffare.
-SMANACCIARE: gesto del portiere che d'istinto colpisce la palla alla meno peggio per sventare un pericolo.
-DIOSCURI: coppia di gemelli, espressione usata per i grandi dualismi e per i grandi tandem: es. Mazzola e Rivera, Pulici e Graziani
-ARRAFFARE CALCIO: giocare in modo disordinato, confuso e frammentario. Brera usa anche le espressioni “balbettare calcio”, “cianciugliare calcio”. Invece, l'espressione “ruminare calcio” significa fare un gioco scontato, lento e prevedibile.
-BALLARE NEL MANICO: attegiamento del giocatore che cerca astutamente di defilarsi dalla partita per pigrizia o per paura di prendere botte.
-CANTARE E PORTARE LA CROCE: si dice del giocatore generoso che è presente in ogni azione offensiva e difensiva.
-FARE LE FICHE: compiere un gesto di disappunto, imprecare platealmente per una punizione non concessa, per un fallo subito e per un gol mancato. Si tratta di tutti quesi gesti teatrali che si vedono in una partita di calcio in cui gli atleti sono soliti abbandonarsi per sfogo.
-GIOCARE IN FOLLE: giocare al risparmio, specialmente quando le forze sono ridotte al lumicino.
-INCIAMPARE NELLE PRIMULE: espressione ironica per identificare un giocatore fragile che al minimo contatto fisico con l'avversario non riesce a stare in piedi, spesso per paura o timidezza.
-MENARE IL TORRONE: significa “traccheggiare”, tergiversare, fare possesso palla senza affondare il colpo, giocare in modo cauto senza volere rischiare nulla. Come sinonimo, Brera suole utilizzare anche l'espressione “portare a spasso il cane”.
-MOLLARE I PAPPAFICHI: Espressione gergale che indica arrendersi, cedere, rassegnarsi. Una squadra che “molla i pappafichi” vuol dire che non crede più nella vittoria o nella rimonta.
Ringraziamo e ringrazio personalmente Andrea Maietti, autore di un pregevole libro pubblicato nel 1976 dalla casa editrice Lodigraf, il cui titolo è “Il calciolinguaggio di Gianni Brera”.
Ho cercato per anni questo libro della cui esistenza venni a conoscenza attraverso il Guerin Sportivo ma di cui non sono mai riuscito a reperirne neppure una copia.
Ne sono entrato in possesso, con l'entusiasmo di un bambino, solo qualche anno fa quando mi è stato regalato generosamente da Franco Brera, figlio del Grangiuàn, di cui mi glorio essergli diventato amico dopo essere stato il suo avvocato.
Sappiamo che il libro di Maietti è nato a seguito della sua tesi di laurea e sappiamo anche, a beneficio dei più “curiosi”, che è stato recentemente ripubblicato.
Da questo libro abbiamo tratto ispirazione per riproporre l'inimitabile terminologia di Gianni Brera al fine di farla conoscere a chiunque non abbia avuto la fortuna di accostarsi alla grandezza di un personaggio di incomparabile cultura e competenza.
Siamo grati al prof. Maietti per aver tratto spunto dal suo lavoro mutuandone la classificazione dei termini e degli stilemi più significativi.
Antonio Dostuni