Per Piero Gobetti il fascismo non fu un accidente nella storia del nostro paese: il fascismo è "l'autobiografia della nazione", qualcosa di ineluttabile che scorre nel sangue degli italiani. Ogni riflessione su Gobetti si conclude con la sensazione che il fascismo non sia mai superato ma sia stato semplicemente rimosso dal paese. Anche il populismo di oggi deriva dal fascimo di ieri. SEGUE
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"Il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l'autobiografia della nazione. Una nazione che (...) rinuncia per pigrizia alla lotta politica, è una nazione che vale poco (da l'"ELOGIO DELLA GHIGLIOTTINA")
"Privi di interessi reali, distinti, necessari gli Italiani chiedono una disciplina e uno Stato forte. Ma è difficile pensare Cesare senza Pompeo, Roma forte senza guerra civile. Si può credere all'utilità dei tutori e giustificare Giolitti e Nitti, ma i padroni servono soltanto per farci ripensare a La Congiura dei Pazzi ossia ci riportano a costumi politici sorpassati".(da l'"ELOGIO DELLA GHIGLOTTINA")