Il Natale come riflessione sul senso della vita e sull'importanza della religione come monito per l'uomo. Credenti e non credenti festeggiano la natività come momento di ripiegamento dell'uomo su se stesso e come rinascita nello Spirito.
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“Una notte ho fatto un sogno. Sognavo che camminavo sulla spiaggia con nostro Signore e nel cielo; vedevo scene della mia vita. Per ciascuna d’esse, vedevo che lasciavamo due scie di impronte nella sabbia. Una erano le mie, l’altra quella del Signore. Quando l’ultima scena della mia vita passò innanzi di noi, guardai indietro, e notai che molte volte, lungo il cammino della mia vita, le impronte erano solo di una persona. Constatai che ciò accadde nei momenti più angustiosi e difficili della mia vita. Ciò mi rese triste per davvero, e dunque domandai a nostro Signore: “Signore, Tu mi dicesti, quando io decisi di seguirTi, che tu avresti sempre camminato con me. E avresti percorso insieme a me l’intero cammino. Ma ho guardato indietro. E nei momenti di maggiore tribolazione, nella sabbia dei passi della vita, solo c’era una serie di impronte. Non capisco perché, quando più ne avevo bisogno, tu mi hai abbandonato. Il signore rispose: Mio figlio diletto. Io ti amo e mai ti lascerei nelle ore di sofferenza. Quando vedi nella sabbia solo una impronta di passi, e non due, è perché è proprio lì che Io ti ho preso in braccio.”.
Anonimo brasiliano
Non siamo mai soli. Anche quando ci sentiamo abbandonati, se apriamo il nostro cuore, possiamo percepire l'abbraccio e il calore dell'Universo (Elisabetta Melli).