Il criterio fondamentale a cui si deve attenere il giudice di merito nel disporre l’affidamento dei figli minori in caso di separazione dei coniugi è quello dell’esclusivo interesse morale e materiale della prole. A tal fine, il giudice deve formare un giudizio prognostico sulla capacità del genitore, privilegiando quello che appaia più idoneo a ridurre al massimo i danni derivanti dalla disgregazione del nucleo familiare e ad assicurare il migliore sviluppo della personalità del minore. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 28244/19; depositata il 4 novembre)
In virtù del prioritario diritto del minore al sano sviluppo psico-fisico e ad una crescita equilibrata all’interno della famiglia di origine, il giudizio e l’eventuale istruttoria del giudice del merito in ordine all’adeguatezza, o meno, del familiare prescelto quale affidatario in via temporanea ex art. 333 c.c. deve essere accuratamente svolto, valorizzando le figure vicarianti inter-familiari. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 28257/19; depositata il 4 novembre)
Le spese del riscaldamento centralizzato di un edificio in condominio, ove sia stato adottato un sistema di contabilizzazione del calore, devono essere ripartite in base al consumo effettivamente registrato, risultando perciò illegittima una suddivisione di tali oneri operata, sebbene in parte, alla stregua di valori millesimali delle singole unità immobiliari, né possono a tal fine rilevare i diversi criteri di riparto dettati da una delibera di giunta regionale, che pur richiami specifiche tecniche a base volontaria, in quanto atto amministrativo comunque inidoneo ad incidere sul rapporto civilistico tra condominio e condomini. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, ordinanza n. 28282/19; depositata il 4 novembre)
Nessun possibile equivoco sull’opposizione della donna al rapporto sessuale completo impostole dal convivente. Logico, quindi, parlare di vera e propria violenza sessuale. Definitiva la condanna dell’imputato, evidentemente consapevole della gravità della condotta tenuta nei confronti della partner. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 42118/19, depositata il 15 ottobre)
Ai fini dell’ammissibilità dell’istanza di revisione della sentenza, per prove nuove si intendono non solo quelle scoperte dopo la sentenza definitiva ma anche quelle non acquisite nel precedente giudizio ovvero acquisite ma non valutate neanche implicitamente, purché non si tratti di prove dichiarate inammissibili o ritenute superflue dal giudice. (Corte di Cassazione, sentenza n. 42132/19)
Confermato il diritto del marito ad ottenere un ristoro economico per il danno morale subito. Per i Giudici, però, va confermata la cifra stabilita in appello: 5mila euro. Respinta la sua pretesa di ottenere una vittoria più corposa nei confronti della moglie. (Corte di Cassazione, ordinanza n. 26262/19; depositata il 16 ottobre)
Nell’ambito di un concorso pubblico per il reclutamento nelle forze armate va escluso - ex lege - il candidato che riporti un tatuaggio non coperto ovvero, anche se collocato in “parti visibili”, avente carattere e contenuto considerato “deturpante” per sede o natura e, comunque, quando il tatuaggio è indice di “abnorme personalità” in virtù del suo contenuto. (Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza n. 6640/19; depositata il 3 ottobre)
Confermata la correttezza della linea seguita dall’azienda. Decisiva per i Giudici la constatazione che l’emergenza si era verificata in orario notturno, mentre il lavoratore era risultato assente la mattina successiva, quando aveva riaccompagnato il figlio in ospedale per il ricovero e non era stato trovato a casa dal medico mandato dall’INPS. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 24492/19; depositata il 1° ottobre)
La vicenda ha per oggetto la costituzione, da parte di genitori con figlio minore, di un fondo patrimoniale dotato della clausola per cui i beni vincolati nello stesso potevano essere alienati, ipotecati e dati in pegno o comunque vincolati con il solo consenso di entrambi i coniugi, senza necessità di alcuna autorizzazione giudiziale, se presenti figli minori. Segue
Secondo la Suprema corte, la qualità ed intensità delle condotte ingiuriose, violente ed aggressive in danno del partner, configurano il reato di maltrattamenti in famiglia allorché si collochino in una più ampia ed unitaria condotta abituale idonea ad imporre alla vittima un regime di vita vessatorio, mortificante ed insostenibile. (Sentenza n. 32781 del 22 luglio 2019).