La preclusione sancita dall’art. 268 c.p.c. non si estende al volontario interveniente che può proporre domande nuove e autonome in seno al procedimento, fino all’udienza di precisazione delle conclusioni. Per chi interviene si configura esclusivamente l’obbligo di accettare lo stato del processo in relazione alle preclusioni istruttorie già verificatesi per le parti originarie. (Corte di Cassazione, sentenza n. 3116/15)
Secondo gli ermellini, il reato di furto in abitazione, previsto dall'art. 624 bis c.p., si applica estensivamente a tutti i luoghi in cui le persone si trattengono, anche in modo transitorio oppure occasionale, per socializzare o portare a compimento ogni atto della loro vita. Conseguentemente, il furto del denaro contenuto nella cassetta che raccoglie le elemosine all'interno di una chiesa, integra tale fattispecie di reato. (Corte di Cassazione, sentenza n. 7266/15).
L’amministratore risponde del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione per la commissione dell’evento distrattivo di cui venne a conoscenza senza tentare di ostacolarne il compimento. Ciò ai sensi dell'art. 40, comma 2, c.p. L’art. 2392 c.c. sancisce, infatti, la responsabilità degli amministratori che «essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli» non si siano attivati per impedire il compimento dell’evento pregiudizievole, senza precisare il modo in cui venne a conoscenza del fatto illecito. (Corte di Cassazione, sentenza n. 7331/15)
Il termine breve d'impugnazione, previsto dall'art. 325 c.p.c., decorre dalla notificazione della pronuncia anche per le sentenze emesse ex art. 281-sexies c.p.c., non potendosi ritenere equipollente alla notificazione, in quanto atto ad istanza di parte, la lettura del dispositivo e della motivazione in udienza che, unitamente alla sottoscrizione del verbale contenente il provvedimento da parte del giudice, caratterizza tale tipologia di sentenze. Cassazione, 19 settembre 2014, n. 19743
L’abuso palese del benefit dell’autovettura, utilizzata in modo abnorme e per lunghe percorrenze durante il periodo di sospensione del rapporto di lavoro per malattia, rendendo impossibili i controlli che il datore di lavoro avrebbe potuto chiedere, è configurabile come inadempimento degli obblighi contrattuali di buona fede e correttezza, integrando giustificato motivo soggettivo di licenziamento. (Corte Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 344/15; depositata il 13 gennaio). Fonte, Giuffrè
A causa della cancellazione della sartoria, viene ridimensionato il personale utilizzato in due punti vendita e una lavoratrice, inquadrata come sarta, viene collocata in mobilità. A seguito del suo rifiuto di essere trasferita in un altro "punto vendita", viene licenziata. (Corte di Cassazione, sentenza n. 25610/14)
La Corte di cassazione si è espressa in materia di procedimento per risarcimento danni che venga instaurato da parte della vittima nei confronti del responsabile di un sinistro stradale. Secondo gli ermellini, in tale giudizio è da ritenersi litisconsorte necessario, ai sensi dell'articolo 18 della Legge n. 990/1969, soltanto il proprietario del veicolo che ha cagionato il danno. Non assume, pertanto, alcun rilievo, che il contratto di assicurazione sia stato stipulato per conto altrui da persona diversa sia dal conducente che dal proprietario.Corte di Cassazione, sentenza n. 25421 del 2 dicembre 2014
I genitori della persona offesa dal reato di atti sessuali con minorenne, pur non essendo vittime primarie dell’illecito penale, hanno diritto "iure proprio" al risarcimento dei danni non patrimoniali ai sensi del combinato disposto degli artt. 185 c.p. e 2059 c.c
Con sentenza n. 46137 del 7 novembre 2014, la Corte di cassazione ha confermato la legittimità di un sequestro conservativo disposto a carico dei beni di famiglia di un soggetto, indagato per bancarotta fraudolenta, che erano stati costituiti in un trust. SEGUE
Il credito avente ad oggetto una obbligazione di valore, quale è l'obbligo di risarcire il danno per fatto illecito ex art. 2043, deve essere liquidato in moneta esprimente il potere di acquisto dell'epoca della liquidazione, non dell'epoca dell’illecito. (Corte di Cassazione, sentenza n. 16502/14)