Non è improcedibile l'opposizione a decreto ingiuntivo se la costituzione è avvenuta mediante deposito di copia dell'atto (c.d. velina) a patto che successivamente avvenga il deposito dell'originale con la costituzione di controparte. (Corte di Cassazione, sentenza n. 15130)
Spetta al giudice di merito valutare la sussistenza della pericolosità sociale del reo. Ai fini della misura di sicurezza da adottare, occorre una valutazione che tenga conto dei principi previsti dall’art. 133 c.p. e del bilanciamento tra l’interesse generale alla sicurezza sociale e l’interesse del singolo a non essere perseguitato all’estero o a compromettere il rispetto alla vita familiare. (Corte di Cassazione, sentenza n. 30493/15)
La sottrazione di cose sequestrate o pignorate rientra nelle ipotesi di reato ex art. 388 c.p.p. e, secondo la Suprema Corte, sussiste ogni volta si ponga in essere un’azione diretta ad eludere il vincolo, cioè a rendere impossibile o difficile la realizzazione delle finalità cui la cosa, per effetto dell’imposizione del vincolo stesso, è rivolta (Corte di Cassazione, sentenza n. 32704 del 23 luglio 2014). SEGUE
Nel giudizio promosso per l’accertamento della paternità, il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del Giudice ex art. 116, comma 2, c.p.c. di valore indiziario tale da potere, anche da solo, consentire la dimostrazione della fondatezza della domanda. (Corte di Cassazione, sentenza n. 13885/15)
Commette il reato di molestie telefoniche la donna che, attraverso tre lunghe telegonate, racconta la propria relazione alla moglie del suo ex amante al fine di provocare fastidio nella destinataria. (Corte di Cassazione, sentenza n. 28493/15)
Grazie ai racconti dei bambini ai genitori e alle videoriprese, provate le accuse nei confronti della maestra che, in numeerose occasioni, ha ripetutamente offeso i minori. Il quadro probatorio esclude l’ipotesi del semplice abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (art.571 c.p.): il reato contestato alla maestra è quello di maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, ex art. 572 c.p. (Corte di Cassazione, sentenza n. 27099/15).
A causa del malfunzionamento della caldaia, alcuni dipendenti di un’azienda si astengono dal lavoro imputando l'astensione al freddo esistente nell'ambiente di lavoro. La Corte di Cassazione ha ritenuto illegittima la trattenuta stipendiale in quanto sul datore di lavoro incombe l’obbligo, ex art. 2087 c.c., di adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e le condizioni di salute dei prestatori di lavoro. In caso contrario, questi sono legittimati a non eseguire la prestazione, eccependo l’inadempimento datoriale, mantenendo altresì il diritto alla retribuzione (Cassazione: sentenza n. 6631 dell’1 aprile 2015; ex multis: Corte di Cassazione, sent. n. 10553/13, n. 14375/2012, n. 11664/2006 e n. 9576/2005).
La Corte di Cassazione, quarta sezione penale, ha affermato che in caso di condanna per il reato ex art. 187 comma 8 c.d.s. la sospensione della patente di guida deve essere raddoppiata stante l’impossibilità di disporre la confisca dei veicolo, pilotato da un soggetto diverso dal proprietario che rifiuti di sottoporsi agli accertamenti sanitari ex art. 187 commi 2, 2bis, 3 e 4.
Il discrimine tra mero inadempimento di natura civilistica e commissione del reato di cui all’art. 641 c.p. (insolvenza fraudolenta) poggia sull’elemento ispiratore della condotta. Dunque, il comportamento consistente nel tenere il creditore all’oscuro dello stato d’insolvenza in cui si versa al momento di contrarre l’obbligazione ha rilievo quando legato al preordinato proposito di non effettuare la dovuta prestazione, mentre l’inadempimento non preordinato non costituisce tale delitto, ma ricade solo nell’ambito della responsabilità civile. (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 6847/15; depositata il 17 febbraio)
Non è contraria alla Costituzione l'ipotesi della revocatoria fallimentare, ex art. 64 L.F., del negozio costitutivo di fondo patrimoniale nel caso di fallimento di uno dei due coniugi. (Corte di Cassazione, ordinanza n. 3568/15)