La nostra società celebra il mito dell'apparire e della mondanità. Non ci interessa essere unici, speciali e diversi. Al contrario, ci piace omologarci ed essere tutti uguali, forti e vincenti. La parola d'ordine è: azzerare ogni diversità e rifugiarci nella consolante certezza del conformismo. Il lamento, o forse è meglio dire, l'urlo di sdegno di un trentenne disincantato.
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Soldi. Auto lussuose. Vestiti firmati. Sorriso smagliante. Costa Smeralda. Porto Cervo. Milano. Roma. Bari. Si fa di tutto per costruirsi un personaggio vincente e convincente. Poi si entra talmente bene nella parte che quel personaggio oltrepassa il confine, diventa persona. Si mischiano e si sovrappongono il personaggio che vorremo essere e la persona che in realtà siamo. Non importa se siamo nati tutti diversi, tutti particolari, speciali, unici. Importa solo diventare tutti simili, e forti, e vincenti. Il viaggio attraverso la nostra anima si è bloccato, qualcosa di oscuro ed enorme ha sbarrato la strada, ha interrotto il cammino. Non si riesce più a scendere giù, negli abissi del nostro io. Se si scende troppo si trova il buio e nel buio bisogna saperci stare. Chi impara a morire impara a vivere. Chi impara a stare al buio impara a stare sotto la luce. Invece si cerca solo la luce, con disperazione ed affanno. La luce. C’è una vocina fastidiosa che ci ricorda la nullità dei beni materiali. Ma sì lo so lo sai. Non me lo ripetere. Non mi va. E’ incredibile come l’essere umano si accorga solo in fin di vita di quanto non conti la bellezza. Si passa una vita a rincorrerla per poi accorgerti che non serve a niente. E’ incredibile quanto l’essere umano sia convinto che la sua felicità dipenda da qualcosa o da qualcuno. I più materialisti pensano di essere felici coi soldi. Poveri illusi. I superbi pensano di essere felici con il potere. Poveri illusi. I romantici pensano di essere felici con l’amore di un partner. Poveri illusi. La felicità è dentro di noi. Ma perché nessuno lo vuole capire? In fondo al buio, è là; più scendi nel tuo io più ti avvicini alla felicità. E’ un percorso lungo. Questione di anni, per i più saggi. Per alcuni non basta una vita. Già sapere che la felicità è in fondo a quel tunnel sarebbe un grande inizio. Sì, perché si evita di camminare per una vita senza arrivare da nessuna parte. Chi trova la felicità dentro di sé ha una luce particolare negli occhi. La vedi bene, è facilmente riconoscibile, è travolgente, è contaminante. L’amore, gli amici, i nuovi incontri, tutto nella vita dovrebbe essere un qualcosa in più che si aggiunge alla nostra felicità, che dipende solo da noi. Un qualcosa in più per cui ringraziare. Non un qualcosa in cui trovare la causa della nostra infelicità. Qualcuno dice che finiamo sempre per innamorarci di chi ama la vita. Le persone che amano la vita, a prescindere da tutto, sono meravigliose. Loro hanno vinto. Sono solo loro i veri vincenti. Roberto Saviano scrive: “…..so a chi questo libro non è destinato. Non va a tutte quelle persone…che si sono accontentate di galleggiare, di tirare a campare in giorni tutti uguali. Non va ai rassegnati. …. A chi crede che per diventare adulti bisogna caricarsi in groppa i fallimenti di un altro, piuttosto che rilanciarsi insieme in una sfida.” Peggio dei rassegnati esistono solo quelli che, con grande entusiasmo, corrono dietro ai soldi, alle belle macchine, al potere, all’immagine. So a chi questo articolo non è destinato. Non va al mitico Nic, che fino a ieri organizzava party tra Roma, Milano, Olbia e Bari. Conosce molta gente, gente potente. Non va quelle donne che si sentono vicino alla felicità perché sono entrate e si sono fotografate nel bagno di Palazzo Grazioli; erano lì non con mansioni politiche, con altri tipi di mansioni. Come escort, ma anche no. Ieri una delle ragazze interrogate dai pm di Bari teneva a precisare che lei non fa la escort, ma solo la ragazza immagine. Ecco, la ragazza immagine. Piena di luce. Il viaggio nel buio alla ricerca del nostro io è sempre più bloccato. La ragazza immagine ci aiuta a capire quanto sia importante stare nel buio, perlustrando con attenzione e con coraggio i nostri abissi. Grazie di esistere, ragazza immagine.