Il diritto di maggiorasco (in latino majoratus) era, nell'antico sistema successorio, il diritto del primogenito di ereditare tutto il patrimonio familiare. Il maggiorasco era disciplinato da alcune norme legislative secondo cui il matrimonio, la trasmissione dei titoli nobiliari e dell’asse patrimoniale erano appannaggio dei soli primogeniti maschi. Segue
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Il diritto di maggiorasco (in latino majoratus) era, nell'antico sistema successorio, il diritto del primogenito di ereditare tutto il patrimonio familiare. Il maggiorasco era disciplinato da alcune norme legislative secondo cui il matrimonio, la trasmissione dei titoli nobiliari e dell’asse patrimoniale erano appannaggio dei soli primogeniti maschi. Il patrimonio era indissolubile e fedecommesso con la garanzia della sua conservazione.
Il destinatario del fedecommesso godeva dell’usufrutto generale dei beni con l’obbligo di conservarli per restituirli ai suoi successori. Per questi vigeva il divieto assoluto di alienazione, ipoteca, donazione, cessione e qualsiasi altra forma di suddivisione dell’asse patrimoniale, che peraltro era soggetto obbligatoriamente all’inventario. Nel secolo XVIII, ai maschi cadetti era preclusa qualunque possibilità di contrarre matrimonio: per strategie familiari, erano destinati ad intraprendere o la carriera ecclesiastica o quella militare.
L'ABOLIZIONE DEL MAGGIORESCATO
Già nel corso del Settecento, le sostituzioni fedecommissarie perpetue erano state soppresse: esse contrastavano con le esigenze di libera circolazione e di proficuo sfruttamento della ricchezza. Le codificazioni moderne ammisero solo i fedecommessi che vincolavano il patrimonio familiare per una sola generazione (fino alla riforma del 1975).
Già Tommaso Crudeli, poeta e libero pensatore ( 1702 -1745 ), sembra esser stato il primo caso di rinuncia al maggiorasco a favore dei fratelli; anche questa sua scelta antesignana fu considerata atto di ribellione assieme alle altre scelte liberali e libertarie che lo portarono dinnanzi al Tribunale dell'Inquisizione di Firenze. Questo gli inflisse torture e danni fisici i cui postumi determinarono anticipatamente la morte quando fu messo agli arresti domiciliari a Poppi.
La Restaurazione del 1815 introdusse delle modifiche, riconoscendo la quota legittima da ripartire a tutti gli eredi in maniera identica senza più distinzione di sesso e di età, una quota disponibile e l’obbligo della collazione.
Con l'Unità d'Italia fu abolito definitivamente il maggiorasco: ma la consuetudine di privilegiare il figlio maggiore, a danno dei cadetti e delle figlie, si conservò nella pratica, attingendo a strumenti illegali.