Il Dirigente scolastico di Pioltello ha ragione di rivendicare la legittimità della propria scelta, non già per la natura laica del nostro Stato, ma per la indefettibile necessità di educare i giovani alla pluralità delle fedi, alla tolleranza e al rispetto reciproco. Fuor di metafora: non siamo giuridicamente uno Stato laico ma incombe sulla scuola l’obbligo di formare i nostri ragazzi ad una società aperta, plurale e inclusiva. Proprio come vuole la Costituzione.
La politica non può continuare ad ignorare che l’impoverimento crescente della società rappresenta l’insidia più grave per la democrazia e per la “partecipazione” alla vita pubblica. Sarebbe utile rammentare che, come diceva Foucault, la povertà porta alla solitudine e, per un cittadino che si sente solo, alla fine democrazia e dittatura sono la medesima cosa.
I commenti sugli scontri tra studenti e forze dell’ordine hanno riproposto la riedizione di vecchi teoremi, scontati e prevedibili. La destra con i poliziotti e la sinistra con gli studenti rappresentano una costante della storia di un paese incapace di uscire dalle secche di una contrapposizione ideologica mai sopita. Polizia “fascista” e studenti “comunisti” costituiscono l'unica chiave di lettura proposta da una classe politica incapace di interpretare il disagio di una società attanagliata dalla rabbia e dalla paura.
Dopo la nascita della Ceca e della Cee, l'avvento dell’Ue e della moneta unica rappresentò l’esito finale di un percorso che suggellò l’affermazione di una cultura sovranazionale oggi minacciata dall'avanzata del populismo sovranista. La pressione di questa ostilità crescente verso l'architettura europea ci obbliga a prendere atto che la vera disputa, stavolta, non è quella tra destra e sinistra ma è quella tra europeismo e sovranismo.
Vengono definiti “screenagers”, o Generazione Alpha. Sono i nati dopo il 2010, successori della Generazione Z. Si tratta dei ragazzi cresciuti con la protesi di uno schermo, quello dello smartphone e dei tablet, a cui alla sera si affiancano le piattaforme tv (Netflix, Amazon, Dazn, ecc.). Malgrado sembrino entità aliene che non ci appartengono, stiamo parlando dei “nostri” ragazzi che abbiamo lasciato alla mercè di un dramma generazionale destinato ad aggravarsi con il dilagare dell’intelligenza artificiale. -Segue-
Riteniamo utile proporre la storia di Lidia Poët per capire le difficoltà che hanno caratterizzato il percorso delle donne nel campo delle libere professioni che, storicamente, sono state esclusivo appannaggio degli uomini. Rileggere, oggi, le motivazioni con cui la magistratura rese impossibile l'esercizio della professione forense, consente di cogliere alcuni profili dell'odierno dibattito sulla condizione femminile. SEGUE
Il dibattito sulla guerra in Ucraina e sul conflitto tra Israele e Palestina rischia di far passare in secondo piano quella che si annuncia come la riforma più controversa della storia repubblicana. Il c.d. “regionalismo differenziato” rappresenta, infatti, una riforma che scolvolge l'architettura istituzionale del nostro Stato che i padri costituenti avevano concepito nella chiara consapevolezza delle profonde disomogeneità territoriali presenti nel paese.
I continui sbarchi di immigrati impongono una riflesssione su alcune verità che il clamore delle polemiche tende ad occultare. In tutto l'Occidente stiamo assistendo al ritorno di ideologie nazionaliste e xenofobe che trovano il consenso in larghi strati della popolazione che vivono con l'angoscia di una povertà incombente. In verità, imputare agli immigrati la responsabilità del nostro impoverimento costituisce un espediente utilizzato per sottacere quelle verità che dicevamo.
La collocazione della Democrazia al “centro” del sistema politico fu la diretta conseguenza del quadro politico generatosi in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale e con l’inizio della Guerra Fredda. Il fascismo a destra e il comunismo a sinistra spinsero “naturaliter” la Dc al centro del sistema politico di un paese che non era mai uscito completamente dalla logica degli “opposti estremismi”. Pertanto, non vi era nulla di ideologico nell'invenzione lessicale del “centro” che qualcuno oggi vorrebbe riesumare senza che ne sussistano le condizioni. -segue-
Uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi tempi è, senza dubbio, il Meccanismo Europeo di Stabilità, il cosiddetto Mes. Si tratta di un istituto entrato in vigore nel luglio 2012 al posto del vecchio Efsf (European Financial Stability Facility) che aveva la finalità di preservare la stabilità finanziaria in Europa e di fornire assistenza agli Stati dell’Ue con elevato debito. Anche il Mes è un Fondo salva-stati il cui compito precipuo è di fornire assistenza finanziaria agli Stati membri dell’Ue a rischio default attraverso due strumenti.