Una critica spietata a Internet ed alle nuove tecnologie che stanno inaridendo i rapporti sociali rendendoli sempre più labili e frammentari. Il rifiuto di piegarsi alla logica del blog che rappresenta la nuova frontiera dei rapporti interpersonali virtuali e, per questo, del tutto esangui.
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Appartengo all'ultima generazione cresciuta ed educata senza internet e per quanto mi riguarda nella mia famiglia il pc materialmente ha fatto la sua prima apparizione solo dieci anni fa, non per mio uso e consumo e comunque a tuttoggi privo di collegamento alla rete.
indubbiamente internet con i suoi annessi e connessi ha radicalmente cambiato il modo di comunicare, migliorandolo, ha consentito la rapida e capillare diffusione delle informazione con libero ed uguale accesso a chiunque...,il che è vero se riferito esclusivamente al suo aspetto "divulgativo e didattico". internet è indispensabile per ricerche, scambi e circolazione di notizie, invio di documenti tra soggetti distanti in tempo reale, ma al di fuori di questo contesto è completamente snaturato dalle sue funzioni ontologiche.
Per questo anche i blog non mi piacciono. anzitutto la definizione "blog": onomatopeicamente pessima con quella g dura e tronca e poi non si poteva trovare un altro identificativo che suonasse meno anglofono...ebbene sì neanche i termini stranieri presi acriticamente e adottati dal nostro vocabolario riscuotono le mie simpatie.
possibile non esista nella nostra lingua un vocabolo altrettanto significativo (ammesso che blog sia significativo) da soppiantare in toto blog???
Superata la questione "nominativa" resta ancora da sindacare l'utilità di questo spazio.
gli strumenti della rete hanno aumentato in maniera esponenziale le occasioni di contatti e relazioni personali ma al prezzo del loro anonimato e spersonalizzazione.la posta elettronica, le chat e messenger e altre diavolerie che non conosco perchè non utilizzo ( aridacci con i termini stranieri) sono diventati alibi. possiamo essere chiunque, dire qualsiasi cosa ma senza mai metterci in discussione o confrontarci. non siamo più capaci di fare amicizia per caso e in carne ed ossa, non siamo in grado di discutere di persona con altre persone, siamo sempre più isolati e chiusi nel nostro piccolo mondo moderno e virtuale. non abbiamo più bisogno di contatti esterni e reali, viviamo bene anche con i surrogati.per non parlare poi dell'anacronista lettera! chi scrive più lettere!?!?!ma soprattutto chi più è capace di scriverne.
Volete mettere la trepidazione dell'attesa, la curiosità e l'emozione dell'apertura!!?!?non c'è paragone.ben vengano almeno nei rapporti interpersonali le lettere, le telefonate dal telefono di casa sul divano e non dai cellulari con messaggi in codice o mentre si stanno in contemporanea svolgendo altre 1000 attività, gli sconosciuti che ti fermano per strada, le conoscenze fortuite sui treni, nelle sale d'attesa, al supermercato (anche la spesa è già virtuale), al cinema, a teatro, in biblioteca, in libreria...e tutte quelle situazioni che implicano contatto, tatto e guardarsi dritto negli occhi.