La nuova legge elettorale prevede un sistema misto (proporzionale e maggioritario) nel quale 1/3 di deputati e senatori è eletto con il sistema maggioritario in collegi uninominali (un solo seggio per collegio, quindi un solo candidato per ciascuna coalizione: il più votato all'interno del collegio si aggiudica il seggio anche se vince con un solo voto in più: è il principio anglosassone del “first past the post” ) e i restanti 2/3 sono eletti con un sistema proporzionale di lista. Ecco cosa prevede in dettaglio la nuova legge elettorale. Segue
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Dopo il “Mattarellum” e il “Porcellum”, ecco la nuova legge elettorale che la stampa non ha esitato a battezzare con il nome di “Rosatellum” (dal nome del promotore, Rosati, parlamentare del Pd) nel solco del vezzo linguistico inaugurato dal prof. Giovanni Sartori.
La nuova legge elettorale prevede un sistema misto (proporzionale e maggioritario) nel quale 1/3 di deputati e senatori è eletto con il sistema maggioritario in collegi uninominali (un solo seggio per collegio, quindi un solo candidato per ciascuna coalizione: il più votato all'interno del collegio si aggiudica il seggio anche se vince con un solo voto in più: è il principio anglosassone del “first past the post” ) e i restanti 2/3 sono eletti con un sistema proporzionale di lista.
Ecco cosa prevede in dettaglio la nuova legge elettorale.
CAMERA: DISTRIBUZIONE DEI SEGGI
Alla Camera i 630 seggi saranno assegnati nel seguente modo:
232 in collegi uninominali, di cui:
6 per il Trentino Alto Adige;
2 per il Molise;
1 per la Val d'Aosta;
386 in piccoli collegi plurinominali (circa 65 collegi, da definire con legge delega);
12 nella circoscrizione estero.
SENATO: DISTRIBUZIONE SEGGI
Al Senato i 315 seggi si divideranno così:
109 in collegi uninominali, di cui:
6 per il Trentino Alto Adige;
1 per il Molise;
1 per la Val d'Aosta;
200 in piccoli collegi plurinominali;
6 nella circoscrizione estero.
LA DOPPIA SOGLIA DI SBARRAMENTO
La nuova legge elettorale fissa una soglia di sbarramento nella quota proporzionale del 3% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l'eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento.
Oltre alla soglia del 3%, è prevista anche una soglia minima del 10% per le coalizioni (all'interno del quale però almeno una lista deve aver superato il 3%).
Resta inteso che il candidato di un partito escluso dal riparto dei seggi (perché non raggiunge il 3%) ma eletto nel maggioritario, manterrà il suo seggio.
PROPORZIONALE ALLA CAMERA E AL SENATO
Conformemente a quanto previsto dalla Costituzione, il Senato deve essere eletto su base regionale. Conseguentemente, mentre alla Camera la ripartizione dei seggi deve essere effettuata su base nazionale, il riparto dei seggi al Senato deve essere effettuato su base regionale fermo restando che occorre calcolare le soglie del 3% e del 10% su base nazionale.
LISTE CORTE E BLOCCATE
Il territorio nazionale sarà diviso in collegi plurinominali che dovranno essere definiti con un decreto del governo. La nuova legge prevede che i collegi plurinominali, che avranno al massimo 8 deputati da eleggere, siano formati dall'accorpamento di più collegi uninominali.
Nei collegi plurinominali le liste sono bloccate per cui non è previsto il voto di preferenza.
COALIZIONI E ALLEANZE
La nuova legge prevede che le coalizioni possano essere composte da più liste che possono sostenere un singolo candidato nell'uninominale ma correre da sole nella quota proporzionale.
UNICA SCHEDA, NIENTE VOTO DISGIUNTO
La nuova legge prevede che il voto debba essere espresso su una sola scheda. Sarà vietato il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare un candidato nel collegio uninominale e una lista a lui non collegata nella parte proporzionale. Inutile dire che ciò comprime la libertà di scelta dell'elettore al quale è precluso il diritto di scegliere liberamente un partito e un candidato al maggioritario. L'elettore dovrà scegliere un abbinamento candidato-partito.
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COME SARA' LA SCHEDA
La scheda sarà, pertanto, unica (una unica scheda per la Camera e una per il Senato, molto simili). Sulla scheda l'elettore esprime il voto sia per la parte maggioritaria sia per la quota proporzionale.
Sotto ciascun candidato nel maggioritario ci saranno i simboli delle liste a lui collegate nel proporzionale e accanto al simbolo delle liste ci saranno i nomi dei candidati della corrispondente lista bloccata.
Si potrà votare:
a) con un segno su una lista (che vale anche per il candidato corrispondente).
b) con un segno sul nome di un candidato nell'uninominale. Due le possibilità in questo caso per quanto riguarda la parte proporzionale: 1) se il candidato è sostenuto da una sola lista, il voto si trasferisce a quella lista; 2) se il candidato è sostenuto da più liste, il voto viene distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati in quella circoscrizione elettorale;
È previsto espressamente che in caso di doppio segno su un candidato e sulla lista corrispondente il voto rimanga valido.
PLURICANDIDATURE
È previsto che un candidato possa presentarsi in un collegio uninominale e in più collegi plurinominali, fino a un massimo di 5. Tuttavia, nel caso di elezione in più collegi, scompare la libertà di scelta dell'eletto: se eletto con l'uninominale e con il proporzionale, 'vincerà' il seggio uninominale; se eletto in più di un collegio plurinominale, gli sarà assegnato il seggio corrispondente al collegio in cui la lista ha preso una percentuale minore di voti.
QUOTE ROSA
La nuova legge elettorale prevede che ciascuno dei due sessi non possa rappresentare più del 60% dei candidati di una lista bloccata e che ciascuno dei due sessi non possa rappresentare più del 60% dei capilista nelle liste di un singolo partito.
Pertanto, nei collegi plurinominali con due seggi da assegnare, i candidati del listino dovranno essere un uomo e una donna; con tre seggi, due uomini e una donna o due donne e un uomo; con quattro seggi, fino a tre uomini e una donna (o naturalmente l'inverso). E così via.