Rosatellum e Mattarellum hanno in comune il fatto che in entrambi i sistemi elettorali coesistono il maggioritario e il proporzionale, sia pure al contrario: infatti, nel Rosatellum i 2/3 dei seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale ed 1/3 con il maggioritario (nel Mattarellum era il contrario): ciò significa che 611 parlamentari su 945 (399 deputati e 212 senatori) saranno eletti attraverso il sistema proporzionale. SEGUE
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Rosatellum e Mattarellum hanno in comune il fatto che in entrambi i sistemi elettorali coesistono il maggioritario e il proporzionale, sia pure al contrario: infatti, nel Rosatellum i 2/3 dei seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale ed 1/3 con il maggioritario (nel Mattarellum era il contrario): ciò significa che 611 parlamentari su 945 (399 deputati e 212 senatori) saranno eletti attraverso il sistema proporzionale.
Come negli ultimi 12 anni, anche la nuova legge elettorale prevede le liste bloccate, seppur “corte” (in quanto composte dai 2 ai 4 candidati). Ancora una volta saranno ammesse le pluricandidature: ogni candidato, cioè, potrà presentarsi in tre listini proporzionali diversi. In tal modo, se un candidato viene bocciato in un collegio “debole”, ha la possibilità essere eletto in un collegio più forte, beneficiando dell'effetto di trascinamento di un grande leader nazionale o di un leader radicato sul territorio.
Al contrario di quanto avveniva nel Mattarellum che prevedeva due schede diverse per il maggioritario e per il proporzionale, nel Rosatellum non è previsto il voto disgiunto. La scheda sarà solo una: il nome del candidato nel collegio sarà affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono. Barrando sul simbolo del partito, il voto andrà al candidato del collegio e al partito per la parte proporzionale. Pertanto, l'elettore potrà barrare solo il candidato del collegio senza indicare il partito. Poichè non vi sono le preferenze, se l'elettore sceglie il simbolo, il voto andrà al candidato del collegio e al listino dei nomi, a partire dal capolista.
Sulle coalizioni verte la grande differenza tra Rosatellum e Mattarellum. In quest'ultimo c’era il simbolo della coalizione e accanto il candidato. Ora invece ogni simbolo di partito ha il suo candidato al collegio, il cui nome quindi si ripeterà al fianco di ogni partito che lo sostiene. Nella legge non si prevede nemmeno l’indicazione del capo della coalizione, come avveniva nel Porcellum, ma solo quella del capo della forza politica. Per tali ragioni, in ogni collegio si potranno realizzare coalizioni a geometria variabile. Conseguentemente, se al Nord Berlusconi potrà allearsi con Salvini, al Sud potrà farlo con i partiti di centro. Idem per il Pd che, volta per volta, potrà allearsi con Mdp o con Pisapia o, addirittura, con Alfano in Sicilia.
Nel Rosatellum non vi sono ragioni che incoraggino le coalizioni visto che è prevista una soglia di sbarramento del 3 per cento per tutti, cioè sia per i partiti che entrano in una coalizione sia per quelli che corrono da soli. Di contro, per le coalizioni è prevista la soglia del 10 per cento.