Si tratta del titolo italiano di un celebre romanzo di Georges Simenon. Durante gli anni Ottanta, la stampa utilizzò tale espressione per identificare la procura di Roma che si era resa protagonista di alcune vicende giudiziarie poco traparenti alcune delle quali furono oggetto di archiviazione. La contiguità con il potere, secondo alcuni giornalisti, condusse la magistratura romana ad eseguire clamorosi insabbiamenti. Da qui, l'espressione "porto delle nebbie".