Il concetto di "metus hostilis", cioè di paura del nemico come elemento di coesione "nazionale", è presente nel dibattito politico di Roma fin dalla prima metà del II secolo a.C. Frutto del pensiero filosofico greco (metus hostilis è la traduzione di éxothen phobos), tale concetto si diffonde infatti a Roma in seguito all'espansione a Oriente. SEGUE
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Il concetto di "metus hostilis", cioè di paura del nemico come elemento di coesione "nazionale", è presente nel dibattito politico di Roma fin dalla prima metà del II secolo a.C. Frutto del pensiero filosofico greco (metus hostilis è la traduzione di éxothen phobos), tale concetto si diffonde infatti a Roma in seguito all'espansione a Oriente, per impulso soprattutto dello storico Polibio e del filosofo stoico Panezio di rodi, attivi presso il cosiddetto "circolo degli Scipioni". Fonte, Idem Alterum, di Elisabetta Degl'Innocenti, Bruno Mondadori