La norma del regolamento interno di un’impresa che vieta di indossare segni visibili di convinzioni politiche, filosofiche o religiose non costituisce una discriminazione. La volontà del datore di lavoro di adottare una politica di neutralità è del tutto legittima e non viola il principio di parità di trattamento. (Corte di Giustizia UE, Grande Sezione, sentenza 14 marzo 2017, causa C-157/15)